Dando ormai per assodato che le lingue si imparano più efficacemente da bambini, perché alcuni metodi sono più efficaci?
Ci sono diverse tipologie di approccio all’insegnamento delle lingue ma voglio qui soffermarmi su alcune caratteristiche fondamentali di un metodo che possono fare la differenza nell’apprendimento da parte dei bambini.
Abbiamo detto più volte che le lingue si imparano “vivendo” le situazioni, facendo cioè esperienza concreta; questo concetto lo si sente dire spesso dire empiricamente in giro, quante volte abbiamo sentito la frase: ”Finché non vai all’estero non puoi imparare bene una lingua, perché non la vivi”?
Bene, allora bisogna portare proprio “l’esperienza” concreta e ripetuta nei metodi di insegnamento linguistici per potenziarne l’efficacia.
Moltissime metodologie di ultima generazione veicolano l’apprendimento delle lingue, direi meglio le comunicano, attraverso canali multimodali, normalmente quello verbale e quello visivo, abbinando anche la musica perché favorisce la memorizzazione delle strutture frasali.
Tuttavia manca qualcosa che rende la comunicazione e quindi l’apprendimento completamente efficace ai fini esperienziali: la mimica gestuale. La gestualità abbinata alla mimica facciale costituiscono il canale naturale di apprendimento del linguaggio a partire dalla nascita; i bambini imparano ad abbinare un significato alle parole attraverso i nostri gesti, alle nostre espressioni più che dalle immagini.
Questa forza del gesto rispetto all’immagine è stata sperimentata in ambito scientifico con gruppi di bambini affetti da disturbi del linguaggio per misurare il miglioramento delle loro competenze linguistiche in lingua madre proprio in funzione delle modalità di comunicazione ripetutamente utilizzate vedi T. Taeschner, S. Poliani, S. Pirchio – Università Sapienza di Roma “Saper narrare a due anni”.
Le stesse conclusioni si possono trarre per l’apprendimento della seconda lingua: la gestualità mimico-facciale è stata individuata come naturale punto forza dell’apprendimento linguistico che può essere rafforzata dagli ulteriori canali di comunicazione attraverso le immagini, la musica, ma dalla quale non si può prescindere senza creare un limite all’efficacia dell’insegnamento linguistico.
Dottoressa Alda Trifiletti
Specializzata in Glottodidattica Infantile alla Sapienza di Roma, attraverso l’associazione LANGUAGES for YOUNG MINDS di cui è presidente, insegna inglese e francese con il metodo Hocus&Lotus ai bambini dai 6 mesi ai 10 anni.