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Inserimento e ambientamento

Inserimento e ambientamento

Nido scuole bilignue di Lucca, inizia un percorso pieno di opportunità

Il Nido è uno dei primi ambienti di socializzazione extra familiare dove avvengono esperienze di condivisione, socializzazione e di scoperte. E’ un ambiente appositamente studiato e progettato dove i bambini vivono il piacere dell’apprendimento in una dimensione ludica e relazionale. Per consentire al bambino di giocare e sperimentare in libertà e sicurezza abbiamo deciso di dedicare molta attenzione nell’allestimento delle varie stanze, che abbiamo diviso in laboratori e angoli, ognuno destinato ad una funzione particolare.

L’inserimento: è possibile inserire i bambini e le bambine durante tutto l’anno. Se vi è la disponibilità dei posti ogni inserimento viene considerato unico e particolare pertanto i tempi possono variare da un bambino all’altro. La frequenza inizia in modo graduale e nei primi giorni il genitore rimane al nido con il bambino secondo tempi e modi concordati con la famiglie.

Per una buona riuscita dell’inserimento le educatrici di riferimento collaborano con i genitori mostrando la massima disponibilità ad instaurare un rapporto di fiducia. Hanno cura di mettere a proprio agio i genitori insieme ai loro bambini e di creare gradualmente un rapporto significativo ed individuale con ogni singolo bambino.

Dettagli e consigli

Durante i primi giorni il bambino rimane in asilo per circa un’oretta con il genitore, in questo modo inizia a conoscere la sua educatrice di riferimento e ad osservare il nuovo spazio che lo circonda e in seguito incomincerà anche ad esplorarlo e a farlo proprio. Successivamente avvengono i primi distacchi della durata iniziale di pochi minuti poi di un’ora, infine di mezza giornata fino a rimanere in asilo per tutto l’orario. Durante l’ambientamento il bambino deve affrontare e superare diverse tappe di fondamentale importanza come: la nanna, la pappa e il cambio.

Questi sono dei momenti intimi molto importanti durante i quali il bambino deve aver totalmente fiducia nell’educatrice che ha davanti per poterli affrontare serenamente, è normalissimo che durante i primissimi giorni lui si rifiuti di mangiare o di dormire.

Per poter portare a buon fine l’ambientamento e far sì che il bambino si senta al sicuro, si deve instaurare un ambiente sereno e di totale fiducia reciproca tra i genitori e l’educatrice oltre che fra lei e il bambino; questo può avvenire solo quando l’educatore riesce ad entrare in empatia con tutte le figure, andando incontro alle loro abitudini e rispettando sia i tempi del bambino che dei genitori.

Il saluto è un’altra caratteristica di fondamentale importanza, per avere un buon inserimento: il genitore al momento del distacco deve salutare il bambino in modo convinto e breve senza ripensamenti e titubanze, (anche se capisco che a volte è molto difficile), in questo modo lui sente che il genitore è fiducioso e convinto della sua scelta.

L’educatrice deve sostenere il bambino durante questo momento critico accogliendolo sia fisicamente, cioè tenendolo in braccio, sia emotivamente facendogli capire che è giusto che lui si senta triste ed arrabbiato e che lei gli starà vicino finché lui ne avrà bisogno. L’educatrice deve spiegare al bambino che il genitore torna sempre, che gli vuole bene e che è molto contento se lui si trova bene al nido.

Inoltre è importante che il genitore venga sostenuto nel distacco, facendolo sentire capito, accolto e mai giudicato, anzi dev’essere “complice” dell’educatrice per poter portar a termine un inserimento quanto più possibile sereno per entrambi.

1 - Racconta al tuo bimbo che andrà al nido.

Nel periodo precedente all'ingresso al nido è molto importante raccontare al bimbo, anche se ha solo 5-6 mesi, la novità che lo attende.
Il racconto mette in sintonia le due menti, mamma e bimbo, sull'evento. Inoltre, un mese prima dell'inserimento, per esempio, si può portare il bambino davanti al nido e spiegargli, tenendolo in braccio, che quella è la casetta dove andrà dopo le vacanze.

Tutto questo predispone la mente del piccolo ad affrontare la nuova esperienza. E poi aiuta entrambi, mamma e figlio, a integrare bene il cambiamento.

2 - Mamma stai calma, le emozioni ti si leggono in faccia...

Di fatto, l'ingresso al nido, pur se frutto di una scelta ponderata, segna, comunque, il primo distacco dalla famiglia. Non è così facile e immediato 'digerirlo', anche per il genitore, a livello emotivo. Tuttavia, è indispensabile non trasmettere ansia o timori al bimbo. Il piccolo legge le emozioni sulla faccia della mamma e le registra.

3 - Esprimi pensieri positivi.

Invita ad affrontare la novità, esprimendo ad alta voce un messaggio positivo. Per esempio: 'Ti porto in un posto sicuro dove puoi giocare con altri bambini, la mamma sa che qui tu starai bene'. Secondo la sua esperienza pluridecennale, dire tutto ciò serve, È importante per Il bimbo e anche per la mamma dare voce a questo tipo di pensieri.

Allo stesso modo, lo è ripetere al piccolo quanto bene gli si vuole, pur andando via per un po' di tempo mentre lui sarà al nido.

4 - Costruisci un rituale speciale.

Un buon sistema per preparare il bimbo al suo debutto fuori casa è la costruzione di un rituale quotidiano legato al nido. “Un'idea, per esempio, è mettere al piccolo una gocciolina di profumo, dicendo: 'Ecco, ora hai addosso il profumo di mamma!'. Dopo una settimana, il bimbo allungherà le braccia per richiederlo e sarà pronto per il distacco. Anche un adesivo o un micro nastrino al polso, se non è pericoloso per l'età, possono andare bene. Quello che conta è la creazione di un piccolo rito speciale che rappresenta anche un modo per portare un pezzetto di mamma dentro il nido.

5 - Non avere fretta...

Nel corso del primo periodo al nido, compatibilmente con le situazioni di vita e lavoro, il genitore non dovrebbe mai avere fretta (evitando ogni forzatura) e rispettare invece i tempi di suo figlio. La fase dell'ambientamento può durare da 15 giorni a 4 settimane con orario ridotto, ma ogni bimbo ha i suoi ritmi.

Gradualità è sempre la parola chiave”.

6 - Rispetta i ritmi del tuo bimbo e non sentirti giudicata.

Non c'è un prontuario dell'ambientamento e neanche quello del genitore perfetto in ogni caso, la mamma non deve sentirsi giudicata. In altre parole, è fondamentale avere ben chiaro in testa che dai tempi del bimbo non si misura la 'bravura' del genitore. “L'ambientamento è come una sorta di torta che riesce bene per un mix di ingredienti... In modo analogo, una serie di componenti fanno sì che il bimbo sia più tranquillo.

7 - Fagli capire che torni presto.

Nel corso dell'inserimento, quando arriva il momento di lasciare il bimbo un po' da solo, è opportuno che lui abbia capito bene prima di allontanarsi. Il concetto di 'prima' e 'dopo' (o 'fra poco') non ha molto senso per i più piccoli, è troppo astratto. Per questo è importante legare il tempo a una situazione, nota al bimbo, che rimandi a un 'periodo corto'. All'inizio, per esempio, si può dire: 'Ciao, la mamma va a prendere un caffè e torna qui!'. In linea di massima, per esempio, anche comprare il pane o la frutta dà al bimbo la percezione di un tempo breve.

Piano piano, la quantità di tempo trascorsa al nido si dilaterà ma è importante nel primo periodo il richiamo a una realtà che il piccolo già conosce e può comprendere.

8 - Lascia che porti con sé l'orsetto.

All'inizio di questa avventura (e anche dopo), il piccolo può portare con sé il suo pupazzo del cuore, lo straccetto di stoffa o il giochino preferito. Già a casa, in alcuni momenti della giornata, questo oggetto ha per lui una funzione confortante. Questo 'alleato' così speciale aiuta il bimbo a vivere con più serenità le nuove routine del nido.

9 - Ripeti (all'infinito!) che la mamma torna sempre...

La prima settimana è trascorsa senza tragedie? Ottimo... Ma occorre non dare nulla per scontato. Per questo, anche più avanti, a fine ambientamento, il richiamo al ritorno è sempre importante. Una affermazione tipo, per esempio, 'la mamma deve andare al lavoro ma dopo la nanna torna!' contribuisce a rassicurare il piccolo.

E non è mai esagerato ripeterla anche se tutto sembra andare alla perfezione!

10 - Impara a dare fiducia alla struttura

Tutto passa attraverso la relazione con persone che non si conoscono ancora. Non è facile... Per questo mamma e bambino devono avere il tempo di entrare in confidenza con le educatrici e l'ambiente. La fiducia verso la struttura è infatti fondamentale ma non si può certo pretendere che sia immediata. E il periodo dell'inserimento offre anche la possibilità di gettare le basi e alimentarla.

Ambientamento

Il Nido costituisce quasi sempre il primo distacco tra il bambino e la sua famiglia. L’inserimento in un ambiente nuovo, pieno di nuovi stimoli in cui sono presenti altri bambini e adulti non conosciuti, è una situazione che attiva il legame tra il bambino e i suoi genitori mettendone in evidenza le caratteristiche di maggiore o minore sicurezza, maggiore minore ansia. Questo passaggio si intreccia fortemente con la precedente esperienza vissuta dal bambino all’interno del contesto familiare e non può prescindere da una visione della teoria dell’attaccamento che sostiene “quanto i bambini siano predisposti a formare più di una relazione significativa con adulti con i quali hanno avuto contatti regolari”, ne deriva l’impegno riposto dal Servizio nel garantire una stabilità del contesto relazionale e delle educatrici, che accompagnano i bambini lungo il loro percorso di crescita.

Accogliere un bambino al Nido significa, secondo la nostra impostazione pedagogica, mettere in atto particolari strategie tra Nido stesso e famiglia, capaci di modulare gradualmente la separazione del bambino dal proprio ambiente di vita e di mantenere in contemporanea la continuità con l’esperienza precedentemente maturata. La nostra equipe educativa intende soddisfare il bisogno del bambino di elaborare il senso di continuità, inteso come collegamento tra “prima” e “dopo”, ovvero tra eventi che cambiano.

Prima dell’ambientamento è previsto un colloquio preliminare con la famiglia, per creare una rete di rapporti in grado di favorire un approccio di conoscenza reciproca. Questa rete di rapporti viene successivamente consolidata attraverso strategie volte alla costruzione di una fiducia reciproca e alle creazione di un clima di coinvolgimento comune, ovvero una maggiore fluidità colloquiale, la presenza del genitore al nido, assieme al bambino, per i primi giorni di ambientamento, la figura dell’educatrice di riferimento, quale interlocutrice privilegiata e mediatore dell’esperienza di transizione e la gradualità della presenza del bambino al Nido, allungando di settimana in settimana il proprio orario, quale ulteriore modalità di modulazione dell’ansia sia del bambino che della mamma; quest’ultima strategia viene utilizzata anche per il reinserimento dei bambini da un anno all’altro.

La strutturazione della giornata dei bambini al Cucciolo passa attraverso le routine, ovvero tutti quei momenti che si ripetono quotidianamente sempre uguali o simili e che scandiscono in maniera regolare la giornata del bambino:

il saluto del mattino, il pasto, il cambio, il sonno, ed il ricongiungimento serale con il genitore. Le routine potrebbero far pensare a frazioni della giornata infantile od ad interruzioni obbligate che coinvolgono adulto e bambino. Al contrario le routine rappresentano le più importanti "attività” del nido in quanto costituiscono momenti ed esperienze particolarmente significative per il bambino, vere e proprie occasioni di apprendimento.

Le routine si contraddistinguono per il loro ciclico ripetersi ed essere facilmente riconoscibili e prevedibili. Scandendo il ritmo della giornata esse consentono l’acquisizione di abitudini regolari e ordinate assicurando a ciascun bambino condizioni di benessere di base e facilitando in lui l’acquisizione del senso del tempo e della continuità dell’esperienza.

La ripetitività delle routine non deve far dimenticare che si tratta di momenti in un percorso di crescita che va osservato, monitorato, modificato e sviluppato tenendo conto dei progressi del bambino e della sua precedente e parallela esperienza familiare.