Public speaking
Saper parlare in pubblico è una dote molto importante che si impara col tempo, ma è anche una buona preparazione in vista dell’Esame di Stato di I e II grado.
Già nel mondo antico, questa peculiarità era ritenuta fondamentale per chi decideva di intraprendere certe tipologie di carriere, come ad esempio l’avvocato o il politico; vi erano, infatti, due scuole di pensiero, ognuna con la propria metodologia:
- Una era condotta da Catone, il cui motto era: “Rem tene, verba sequantur”, ovvero: “Possiedi l’argomento e le parole verranno (da sé)”;
- L’altra, sotto l’insegnamento di Aristotele, indirizzava gli alunni verso una preparazione impeccabile, dettagliata e senza alcuna omissione; questo era ritenuto il modo più efficace al fine di persuadere il pubblico.
Ed è proprio a partire da queste constatazioni che il prof. Bedini, docente di italiano, latino, storia e geografia, ha strutturato il suo intervento alla classe III della Scuola Media Internazionale e IV del Liceo Internazionale Quadriennale.
Si tratta del secondo incontro del ciclo “Giornate prima degli esami”, un progetto che ha dunque lo scopo di preparare gli studenti e fornire loro consigli utili in vista dell’orale che dovranno sostenere durante l’Esame di Stato.
La prima parte del suo intervento si è concentrato principalmente su questi tre punti:
- Durante l’esposizione è molto importante avere chiari gli argomenti che stiamo trattando. Se l’alunno stesso non ha capito pienamente le tematiche e non ha una mappa concettuale di ciò che dovrà comunicare, non potrà nemmeno esporlo correttamente alla commissione.
- Bisogna evitare di parlare molto velocemente e in modo meccanico. Il consiglio è quello di respirare e pensare a ciò che vogliamo dire; le interruzioni o le domande non devono spaventare, in questo modo si dimostra non solo che si possiede il pieno controllo dell’argomento trattato, ma anche che non si è imparato tutto a memoria.
- Quando viene posta una domanda, è importante essere concisi e andare dritti al tema; divagare, girarvi intorno o dare dettagli poco inerenti è controproducente e può indicare una poca conoscenza dell’argomento.
La seconda parte dell’incontro è stata dedicata alle riflessioni riguardanti il linguaggio verbale, paraverbale e non verbale. Il prof. Bedini, in particolare, si è soffermato principalmente su questioni come ad esempio tic nervosi, il tono di voce da utilizzare per combattere la timidezza, la gesticolazione e come superare lo stato di ansia o di blocco.