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La centralità della Scuola Media nel percorso di studi dei ragazzi

Il nostro Prof. Filippo Bedini ci spiega l'importanza della Scuola Secondaria di primo grado per il futuro scolastico dei ragazzi.

Se si va ad analizzare la causa prima delle difficoltà di ordine didattico degli studenti delle Scuole Superiori si può facilmente riscontrare, nella stragrande maggioranza dei casi, che queste sono dovute a lacune che si sono determinate durante il percorso di studi nella Scuola Secondaria di primo grado.

Questo è un fatto oggettivo, che dovrebbe far riflettere in profondità: dopo gli anni della Scuola Primaria, la fase “mediana” che precede la tappa decisiva nel percorso di formazione culturale, ovvero la Scuola Superiore, costituisce lo snodo fondamentale che determinerà gli esiti del percorso che porterà al diploma di maturità.

Troppo spesso si perde di vista il valore enorme, decisivo che gli anni delle medie hanno per gli studenti, e si rischia così di perdere l’occasione di gettare le basi per vivere bene, in serenità e con profitto il percorso di studi che viene dopo le medie stesse.

Alle medie l’offerta didattica è arricchita con progetti extradidattici, interessanti e utili per la crescita dei ragazzi, ma ritengo che questo arricchimento non possa essere raggiunto a scapito della didattica di base, pena un rovesciamento delle priorità che può portare a conseguenze sgradevoli. È necessario trovare quindi il giusto equilibrio, ma soprattutto stabilire un ordine di priorità, per fornire agli studenti gli strumenti giusti per affrontare lo studio e – come detto- gettare le basi per lo studio futuro di tutta una vita.

Concludo con un riferimento a una delle materie di mia competenza, la lingua italiana. Da due anni l’Accademia della Crusca, in collaborazione con il MIUR, ha inteso investire su un progetto dal titolo molto evocativo: “La centralità dell’italiano per la formazione e la crescita dello studente”. Si tratta di un progetto che prevede una serie di attività educative e didattiche rivolte ai docenti e alle scuole di ogni ordine e grado, allo scopo di migliorare l’apprendimento della lingua italiana e diffondere una maggiore consapevolezza della centralità della lingua nei processi di crescita degli studenti. Come a dire, rovesciando la prospettiva: c’è un problema nella scuola italiana, per cui anche chi ne esce con esiti positivi non è detto che poi non incontri difficoltà nello studio in ambito universitario, a causa di difficoltà nella conoscenza profonda della lingua italiana che si ripercuotono sulla capacità di comprendere nel modo e nei tempi giusti i testi che si è chiamati a studiare.

Nella Scuola Secondaria di primo grado, se si studia bene ciò che è previsto, si prevengono alla radice i problemi sopra illustrati. Se si aspetta di farlo successivamente i risultati non saranno gli stessi.

Prof. Filippo Bedini
Docente Scuola Media Internazionale di Lucca